Parla Gesù alla santa:
"E se ti volgi al Purgatorio troverai ivi la mia dolce e inestimabile Provvidenza verso quelle anime tapinelle che stoltamente perderono in tempo, ed essendo ora separate dal corpo non hanno più il tempo per poter meritare. A loro io ho provveduto per mezzo vostro, di voi che siete ancora nella vita mortale e avete il tempo per loro e, mediante le elemosine e l'ufficio divino che fate dire ai miei ministri, insieme ai digiuni e alle orazioni fatte in stato di grazia, potete abbreviare loro il tempo della pena, confidando nella mia misericordia. O dolce provvidenza!"
"Non abbiate a schifo la malattia. Pensate quanto è grande la grazia divina che, nel tempo della malattia, pone freno a molti vizi e d che si commetterebbero avendo la sanità. Inoltre la malattia sconta e purga i peccati commessi: essi meritano pena infinita e Dio, per la sua misericordia, li punisce con pena finita.
Quando l‘anima considera di avere offeso il suo creatore, sommo ed eterno bene, reputa grandissima grazia da parte di Dio che Egli la punisca in questa vita, e non abbia stabilito di punirla nell'altra, dove sono pene infinite.
Se consideriamo i peccati e i difetti nostri, e quanto abbiamo offeso Dio, bene infinito, per cui dovremmo subire una pena infinita non solo per le grandi colpe ma altresì per una piccola, ci convinceremo che veramente siamo degni di mille Inferni. Eppure Egli, con misericordia, ci punisce in questo tempo finito, nel quale, sopportando con pazienza, si sconta e si merita."
"Non avviene così delle pene che l'anima sostiene nell'altra vita. Perché, se essa si trova nelle pene del Purgatorio, sconta sì, ma non merita. Sopportiamo, dunque, con buona volontà questa piccola pena. Piccola, in vero, si può dire, questa e ogni altra, per la brevità del tempo. Poiché, in questa vita, tanto grande è la fatica quanto grande è il tempo. E quanto è il tempo nostro? E' quanto una punta d'ago. E' ben vero dunque che essa è piccola.
Ogni fatica è piccola, perché la vita dell'uomo è un niente, tanto è poca.
Infatti, la fatica che è passata non l'ho più, essendo passato il tempo. Quella che ha da venire, ancora non l'ho, perché non sono sicura d‘avere il tempo, poiché devo morire, ma non so quando. C'è, dunque, solo questo punto del presente da sopportare."
Allora Santa Caterina esortava:
"Orsù, dunque, virilmente, per l'amore di Cristo crocifisso! Confidatevi con Cristo crocifisso; dilettatevi nelle piaghe di Cristo crocifisso!"
"Se sarai virtuoso e soffrirai ingiustamente, non avendo offeso coloro che ti fanno ingiuria, in questo seguirai le sue vestigia. Ma quanto è dalla parte di Dio, sempre soffriamo giustamente, poiché sempre l'offendiamo."
{Dialogo della Divina Provvidenza}