venerdì 15 novembre 2013

Il Purgatorio per Santa Teresa di Lisieux

Quali fiumi, o piuttosto quali oceani di grazie, inondarono 1‘anima mia...
Ah! Da quel giorno felice mi pare che l'amore mi compenetri e mi avvolga; mi pare che, ad ogni istante, questo amore misericordioso mi rinnovi, pur chi l'anima mia e non lasci alcuna traccia di peccato, perciò non posso temere il Purgatorio...
So che per me stessa non meriterei nemmeno di entrare in quel luogo di espiazione, poiché soltanto le anime sante possono trovare adito ad esso, ma so, altresì, che il fuoco dell'amore è più santificante di quello del Purgatorio, so che Gesù non può desiderare per noi sofferenze inutili, e ch‘Egli non m ‘ispirerebbe i desideri che sento, se non volesse colmarli...



Non tema il Purgatorio a causa della pena che vi si soffre, ma desideri di non andarvi per far piacere a Dio, il quale impone questa espiazione a malincuore. Dal momento che lei cerca di fargli piacere in ogni cosa, se ha la fiducia incrollabile che il Signore la pur ad ogni istante nel suo Amore e che non lascia in lei nessuna traccia di peccato, sia sicurissima che non andrà in Purgatorio.
Capisco che non tutte le anime possono somigliarsi, bisogna che ce ne siano di gruppi diversi per onorare in modo particolare ciascuna perfezione del Signore. A me ha dato la sua misericordia infinita, attraverso essa contemplo e adoro le altre perfezioni divine. Allora tutte mi appaiono raggianti di amore, la giustizia stessa (e forse ancor più che qualsiasi altra) mi sembra rivestita d‘amore. Quale gioia pensare che il buon Dio è giusto, cioè che tiene conto delle nostre debolezze, che conosce perfettamente la fragilità della nostra natura. Di che cosa dunque aver paura? Ah, il Dio infinitamente giusto che si degnò di perdonare con tanta bontà le colpe del figliuol prodigo, non deve essere giusto anche verso di me che sto sempre con lui? (Lc 15,31).



Non c ‘è che un mezzo per costringere il Signore a non giudicarci affatto; e questo mezzo è di presentarsi a Lui con le mani vuote.
È semplicissimo; non faccia risparmio di nulla, e dia quello che di mano in mano acquista. Io per me, se campassi anche fino a ottanta anni, sarò sempre povera; non so fare economie; tutto quello che ho lo spendo subito per riscattare delle anime.
Se aspettassi il momento della morte per presentare le piccole mie monete e farle stimare per il loro giusto valore, il buon Dio non mancherebbe di scoprirvi della lega, di cui dovrei andarmi a liberare nel Purgatorio. Non si narra forse che alcuni grandi santi, giunti al tribunale di Dio colle mani piene di meriti, dovettero andare in quel luogo di espiazione, perché ogni giustizia è macchiata agli occhi del Signore?



Nostro Signore è la stessa Giustizia; se non giudica le nostre azioni buone, non giudicherà neppure le cattive. Per le vittime dell'amore, mi sembra che non avrà luogo giudizio, ma che piuttosto il buon Dio si affretterà a ricompensare con eterne delizie il suo proprio amore che vedrà ardere nel loro cuore.
Per essere veramente vittime d'amore, è necessario abbandonarsi interamente, perché dall'amore non siamo consumati che in proporzione di quanto ad esso ci abbandoniamo.



Senta dove deve giungere la sua fiducia. Deve farle credere che il Purgatorio non è per lei, ma solo per le anime che hanno disconosciuto 1‘Amore Misericordioso, che hanno dubitato della sua potenza pur con coloro che si sforzano di rispondere a questo amore, Gesù è ‘cieco' e ‘non calcola', o piuttosto non conta, per pur che sul fuoco di carità che ‘copre ogni colpa' e soprattutto sui frutti del suo Sacrificio perpetuo. Sì, nonostante le sue piccole infedeltà, può sperare di andare diritta in Cielo, giacché Dio lo desidera ancor più di lei e le darà certamente quanto avrà sperato dalla sua misericordia. Egli ricompenserò la confidenza e l'abbandono; la sua giustizia che sa quanto ella è fragile, si è divinamente sbrogliata per riuscirvi.
Badi soltanto, appoggiandosi a tale sicurezza, a che Egli non ne scapiti in amore!


Che forse un padre sgrida il suo bambino quando egli si accusa da se stesso, o gli infligge un castigo? No davvero, ma se lo stringe al cuore. A rinforzare questo concetto, mi rammentò una storia che avevamo letto nella nostra infanzia:
‘Un re in una partita di caccia inseguiva un coniglio bianco, che i suoi cani erano sul punto di raggiungere, quando la bestiola, sentendosi perduta, ritornò indietro rapidamente e saltò tra le braccia del cacciatore. Costui, commosso da tanta fiducia, non volle più separarsi dal coniglio bianco, e non permetteva a nessuno di toccarlo, riservandosi di nutrirlo. Così il buon Dio farò con noi, ‘se, inseguiti dalla giustizia figurata dai cani, cercheremo scampo nelle braccia stesse del nostro Giudice...'


Ho fatto l'esperienza ‘ mi confidò, ‘che dopo un ‘infedeltà, anche piccola, l'anima deve subire per qualche tempo un certo disagio. Allora mi dico: “Figlietta mia, è il riscatto della tua mancanza “, e sopporto pazientemente che il piccolo debito sia pagato.


Non lo so se andrò in Purgatorio, non me ne angustio affatto; ma se ci vado, non mi pentirò mai d'aver lavorato soltanto per salvare le anime. Come sono stata felice sapendo che Santa Teresa d'Avila la pensava così!.


Non avrei raccolto uno spillo per evitare il Purgatorio. Tutto quello che ho fatto, l'ho fatto per far piacere al buon Dio, per salvargli anime.


Si potrebbe credere che, proprio perché non ho peccato, io abbia una fiducia tanto grande nel Signore. Dica bene, Madre mia, che se avessi commesso tutti i crimini possibili, avrei sempre la stessa fiducia, sentirei che questa moltitudine di offese sarebbe come una goccia d ‘acqua gettata in un braciere ardente.