lunedì 11 agosto 2014

Maria che assiste nel Calvario alla morte di Gesù


I. Stava presso la croce di Gesù, sua madre (Gv 19, 25). Osserviamo in questa regina dei martiri una sorta di martirio il più crudele d'ogni martirio, una madre posta a vedersi morire un figlio innocente giustiziato sopra un patibolo in­fame. Stava. Da che Gesù fu preso nell'orto, i discepoli l'hanno abbandonato, ma non l'abban­dona Maria: ella l'assiste sino a vederlo spirare avanti gli occhi suoi. Stava presso. Fuggono le madri dalla vista dei figli, allorché li vedono pa­tire e non possono aiutarli; si contenterebbero di patire esse i dolori dei figli; onde allorché li mi­rano patire senza poterli soccorrere, non han for­za di soffrire tal pena, e perciò fuggono e vanno lontano. Maria no, ella vede il Figlio fra i tor­menti, vede che i dolori gli stan levando la vita, ma non fugge nè si allontana, ma si accosta alla croce, ove il Figlio sta morendo.

O Madre addolorata, non isdegnate ch'io anco­ra vi accompagni in assistere alla morte del vo­stro e del mio Gesù.

II. Stava presso la croce. La croce dunque è il letto, ove Gesù lascia la vita: letto di dolore, ove quest'afflitta Madre sta guardando Gesù tut­to lacerato dai flagelli e dalle spine. Osserva Ma­ria che il povero Figlio appeso a quei tre uncini di ferro non trova sito nè riposo; vorrebbe ella dargli qualche sollievo, vorrebbe almeno, giac­ché ha da morire, farlo spirare fra le sue brac­cia, ma niente di ciò le è permesso. Ahi croce, dice, rendimi il Figlio mio; tu sei patibolo di malfattori, ma il Figlio mio è innocente.

Ma non vi affannate, o Madre; è volontà del­l'Eterno Padre che la croce non vi renda Gesù, se non dopo ch'è morto e spirato. O regina dei dolori, impetratemi dolore dei miei peccati.

III. Stava presso la croce sua madre. Conside­ra, anima mia, Maria che a piè della croce sta guardando il Figlio: Figlio, ma oh Dio qual Fi­glio! Figlio che insieme era suo Figlio e suo Dio: Figlio che dall'eternità 1'avea scelta per sua ma­dre, e l'avea preferita nel suo amore a tutti gli uomini e a tutti gli angeli: Figlio così bello, cos? santo e così amabile: Figlio che le era stato sem­pre ubbidiente: Figlio che era l'unico suo amore, mentre era Figlio di Dio. E questa Madre ebbe a vedersi morire di dolore un tal Figlio innanzi agli occhi suoi!

O Maria, o madre la più afflitta di tutte le ma­dri, compatisco il vostro cuore, specialmente quando miraste il vostro Gesù abbandonarsi sul­la croce, aprir la bocca e spirare; e per amore di questo Figlio morto per la mia salute, raccoman­dategli l'anima mia.

E voi, Gesù mio, per li meriti dei dolori di Ma­ria, abbiate pietà di me e concedetemi la grazia di morire per voi, come voi siete morto per me. Muoia io, mio Signore, dirò con S. Francesco d'Assisi, per amore di voi, che per amore del­l'amor mio vi siete degnato morire.

{Da "Meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo" di Sant'Alfonso Maria de Liguori}