sabato 9 novembre 2013

Santuario di Nostra Signora degli Angeli - Arcola (SP)

© Davide Papalini
Il santuario di Nostra Signora degli Angeli è un edificio religioso sito in via Giuseppe Garibaldi ad Arcola, in val di Magra in provincia della Spezia. La nascita del santuario è legata all'apparizione della Vergine Maria che avvenne il 21 maggio del 1556 giorno di Pentecoste; la Madonna, circondata da due angeli, apparve a cinque sorelle della famiglia Fiamberti, rivolgendo alle veggenti un invito alla penitenza e alla edificazione di una cappella. La storia racconta che l'evento si verificò su una pianta di rosmarino in località Carbonara.
I lavori per la costruzione della chiesa iniziarono nello stesso 1556 per concludersi nel 1558; il titolo di patrona della comunità di Arcola venne concesso dalla Repubblica di Genova poco dopo.
L'incoronazione ufficiale avvenne nel 1910 per le mani del cardinal Pietro Maffi dell'arcidiocesi di Pisa.


Apparizione della Madonna degli Angeli - 21 maggio 1556
Incoronazione di Nostra Signora degli Angeli - 16 maggio 1910

La struttura architettonica della chiesa è caratterizzata da tre navate, separate da colonne di ordine ionico. La navata centrale è lunga 34 metri; le due laterali 22. La differenza di lunghezza è dovuta alla presenza, nella parte terminale delle navate minori di due cappelle dedicate una alla Madonna del Rosario, l'altra al Sacro Cuore di Gesù.
L'altare maggiore sovrasta il nucleo originario della chiesa, che è seminterrato. Per giungere sull'altare maggiore bisogna salire una delle due rampe laterali, entrambe di 12 scalini, contornate da una balaustra scolpita in finissimo marmo di Carrara e granito dei Pirenei. L'opera fu costruita nel 1787. L'Altare Maggiore si pone elegante e maestoso, ricco di marmi e di sculture con la mensa sorretta da due angeli. Altre opere accessorie all'altare e degne di nota sono il Tabernacolo artistico, il crocifisso di legno e il baldacchino che lo sovrasta. Il primo è stato scolpito da G. Fregosi di Carrara, il baldacchino fu invece eseguito in legno intagliato e dorato da Stefano Sanvenero nel 1811. Dietro l'Altare Maggiore vi è il coro con gli stalli di noce, stile impero. Nello stallo centrale vi è un altorilievo del 1700 attribuito al Maragliano rappresentante la Madonna degli Angeli in atto di proteggere lo stemma della Repubblica Genovese.
Nelle pareti ai lati dell'Altare Maggiore sono posti due grandi affreschi eseguiti dal pittore arcolano Luigi Agretti nell'anno 1911; rappresentano l'apparizione della Madonna degli Angeli e la Solenne Incoronazione avvenuta il 16 maggio 1910. Sopra il coro un grande quadro dipinto a olio di autore ignoto, rappresenta l'apparizione della Madonna degli Angeli. (...) L'abbigliamento della Vergine e quello delle giovani Fiamberti, tipico del 1600, indica che, con ogni probabilità, l'opera risale a quell'epoca. Nelle pareti sopra il coro sono posizionati due arazzi uso "gobelin", opera e dono della signorina Rita Fiamberti. Uno rappresenta l'Annunciazione di Maria Vergine e l'altro la Visitazione.

Altare della Cappella dell'Apparizione


(...) Sotto il coro si trova la Cappella semi-interrata della Vergine degli Angeli. Vi si accede scendendo 13 gradini, realizzati in marmo come le finissime e artistiche decorazioni. Le qualità dei marmi impiegati sono svariate: brocatello di Spagna, granito e porfido di Carrara e di La Spezia e giallo di Siena. Al termine della scalinata si trova l'ingresso della Cappella.Gli stipidi sono in marmo bianco; l'architrave con uno stemma di Maria ovviamente sostenuto da due angeli, reca l'incisione "Adoramibus in loco ubi steterunt pedes ejus". Il cancello realizzato dal cantiere navale di Muggiano, è in ferro battuto e sostituisce quello originale, sottratto dalle truppe francesi del periodo napoleonico. L'interno è alquanto suggestivo: colpisce per la policromia dei marmi e lo studio della loro disposizione. Gli stucchi che adornano il soffitto riportano l'iscrizione "Ave Regina Coelorum-Ave Domina Angelorum".
Attorno alla nicchia si trovana quattro colonne di broccatello di Spagna, i capitelli che le sovrastano sono diversi tra loro nelle decorazioni. Sulla nicchia è scritto "Non Fecit Taliter Omni Nationi". E' del 1764 e corona il simulacro della Vergine, opera realizzata nel 1624 dallo scultore Domenico o Battista Orsolini di Carrara. L'illuminazione è ottenuta grazie a due vetrate, disegnate dal professor Corio e realizzate dalla ditta torinese Abrate. I soggetti rappresentati sono due angeli in adorazione.
La cappella del Santo Rosario presenta una raffinata decorazione in stucchi nella volta e sopra l'altare, ove è scritto:
Opae-Sanctissimi Rosarii
A.D. MDCLVIII.
Il suo rerstauro risale al 1706. Sull'altare di marmo spicca il quadro della Madonna del Rosario: è un'opera dell'artista spezzino Andrea Podenzana e risale all'anno 1686. In una nicchia posta sulla destra si conserva una statua in legno dipinto della Vergine del Rosario, opera dello scultore Pietro Gavè di Massa. Nella parte in Cornu Epistolae è conservato un dipinto su ardesia recante tre grandi della Chiesa, San Domenico Guzman, San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova. Sotto è murato un medaglione in marmo, rappresentante la Pietà, dono dell'Onorevole Avv. Massimo Fiamberti, opera dello scultore genovese Varni. La Cappella riceve luce da una suggestiva vetrata della ditta Abrate di Torino. Il bozzetto è del pittore Prof. Silvestri. In essa un angelo porge un mazzo di rose alla Vergine del Rosario. Nella parete a Cornu Epistolae, una lapide marmorea ricorda il testamento di Baldassare Fiamberti, il quale volle che fosse costruita a sue spese una Cappella del Santuario della Madonna degli Angeli dedicata alla Beata Maria Vergine e a San Genesio. L'iscrizione inoltre cita un legato in cui Fiamberti permette alla Confraternita del Rosario l'uso della Cappella.
(...) Nella navata destra dell'Altare Maggiore, sulle pareti, sono posti due grandi quadri con pitture a olio. Uno rappresenta l'Annunciazione, opera seicentesca del pittore spezzino Giambattista Casoni, l'altro raffigura la Martire Romana Santa Crescenzia, opera dell'anno 1944 del pittore torinese Piero Dalle Ceste.*
L'opera raffigura Crescenzia che si libra sul borgo di Arcola e dalla sua mano sgorga un raggio che pervade tutto il paese, dal Castello fino al fiume, a testimonianza della protezione sugli arcolani nel loro cammino verso la fede. I resti mortali dell'antica martire sono raccolti in una teca, consegnata al Santuario con un'antica Bolla Papale, in quanto luogo dell'apparizione della Vergine. Purtroppo non è possibile portarla in Processione per le pessime condizioni di conservazione che ne pregiudicherebbero la stabilità.




Nella navata di sinistra, sulle partei sono posti: un quadro seicentesco di Giambattista Casoni, raffigurante la Croce e le Pie Donne, un monumento marmoreo, costruito nell'anno 1942, dove sono poste, l'urna di Santa Crescenzia e l'ampolla del suo sangue e altre reliquie di santi e un affresco del pittore Agretti, del 1933, rappresentante il battesimo di Gesù per opera di San Giovanni Battista, sotto il quale è collocato il battistero in marmo con cancello in ferro battuto.*



Altare Maggiore e Cappella dell'Apparizione