lunedì 11 novembre 2013

La Confraternita del Santo Rosario

La Confraternita del Santo Rosario è un'associazione di fedeli della Chiesa cattolica, uniti nello scopo della recita di quell'insieme di preghiere detto appunto Rosario.
Il Cardinale Alessandro Nanni Malatesta, legato pontificio e vescovo di Forlì è il primo ad approvare, a nome del Pontefice, una Confraternita del Rosario nel 1476. Lo stesso Cardinale Nanni si iscrisse alla confraternita. Per questo, il Cardinale è spesso associato a Papa Sisto IV nell'opera di diffusione del movimento del rosario. Un esempio è nella tela di Pier Paolo Menzocchi, raffigurante la Madonna del Rosario (1593): tra i personaggi compaiono infatti: San Domenico, Santa Caterina, Sisto IV e il Cardinal Nanni.
La Confraternita è un'associazione spirituale i cui membri pregano un Rosario di quindici misteri alla settimana (si può pregare un Rosario di cinque misteri tre giorni alla settimana, si consiglia di pregarlo tutti i giorni) e sono iscritti nel registro della Confraternita.
Essi formano un'unione di centinaia di migliaia di fedeli che alle loro intenzioni uniscono le intenzioni e le necessità di tutti i membri. I Confratelli del Rosario godono della protezione speciale della Madonna e di molti benefici e indulgenze.
«Se i privilegi, le grazie e le indulgenze rendono raccomandabile una confraternita, si può dire che quella del Rosario è la più raccomandabile della Chiesa, poiché è la più favorita e arricchita di indulgenze.»
(San Luigi Maria Grignion de Montfort - Il segreto meraviglioso del santo Rosario).
In particolare partecipano di tutte le buone opere che per grazia di Dio sono compiute nel mondo dall'Ordine Domenicano, conseguono l'indulgenza plenaria il giorno dell'iscrizione e i giorni seguenti: Natale, Pasqua, Presentazione del Signore, Annunciazione, Assunzione, Madonna del Rosario, Immacolata Concezione.
L'iscrizione è gratuita.
L'iscrizione, gratuita, è un bel dono alla Madonna, perché ci si impegna a pregare il Rosario nella propria vita.
Per iscriversi è sufficiente dare la propria adesione anche on line, a un sacerdote dell'Ordine domenicano. Padre Angelo del sito Amici domenicani si è offerto, nella risposta ad un quesito posto da un visitatore,(http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=2558), di trasmettere l'adesione al Padre promotore provinciale del Santo Rosario. Bisogna indicare nome, cognome e città di residenza.
Il suo indirizzo di posta elettronica è padreangelobellon@amicidomenicani.it.


Ecco qui la sua risposta dal sito Amici domenicani:

Carissimi,
i domenicani di una Provincia degli Stati Uniti d’America esortano ad aggregarsi alle fraternità del Rosario con questo slogan: “C’è tutto da guadagnare e nulla da perdere”.
La stessa cosa la ripeto anche a voi.
Ma è necessario che vi dica qualche cosa su queste confraternite del Rosario.

1. La prima Confraternita del Rosario è stato istituito nel 1470 attraverso la zelante predicazione del domenicano bretone Alain de la Roche (Alano della Rupe), venerato col titolo di beato, sebbene questo titolo non sia ancora confermato dalla Chiesa.
Pochi anni dopo, venne fondata a Colonia da p. Joseph Sprenger, anch’egli domenicano, una locale Confraternita del Rosario.
Dopo di che le Confraternite del Rosario hanno cominciato a diffondersi in tutta Europa e poi in tutto il mondo.
Fu anche per la diffusione delle Confraternite che la devozione al Rosario di Maria fiorì così ampiamente e il Rosario venne recitato dovunque in maniera sempre più uniforme.

2. Fin dall'inizio, le Confraternite del Rosario sono state associate all’Ordine domenicano tanto che l'istituzione delle varie Confraternite costituisce un privilegio riservato all'Ordine domenicano.
La Confraternita del Santissimo Rosario è pertanto un’associazione internazionale di fedeli cattolici stabilita allo scopo “di lodare e onorare la Beata Vergine Maria e di garantire la sua protezione con la recita del Rosario per il reciproco vantaggio spirituale di tutti i membri di tutto il mondo”.
Oggi, i membri delle Confraternite del Rosario promettono due cose:
di recitare quindici decine del Rosario ogni settimana (il Rosario intero)
e di includere le intenzioni degli altri membri nelle loro preghiere.

3. Questo obbligo è minimo. E i benefici spirituali ricevuti sono molto grandi.
Assieme a diverse indulgenze plenarie e parziali che vengono concesse ai membri della Confraternita, si riceve il beneficio veramente grande degli innumerevoli Rosari che sono recitati per le intenzioni di ciascuno dagli altri membri di tutto il mondo.
I benefici spirituali consistono anche nell’essere resi partecipi delle preghiere e delle opere buone e dei meriti dei frati, delle Monache (di clausura), delle Suore e dei terziari dell'Ordine dei Predicatori (e cioè dell’Ordine Domenicano).
Tra queste vi sono anche i suffragi che vengono compiuti per mezzo della Messa pro defunctis celebrata settimanalmente in ogni convento  domenicano.
Come si vede, si tratta di una meravigliosa catena di preghiera, che unisce i confratelli di tutto il mondo insieme con i frati, le suore, i terziari dell’Ordine di san Domenico, in una mirabile comunione di Santi.

4. Secondo il beato Alain de la Roche godono inoltre della promessa
di essere trattati da Gesù e da Maria con singolare affetto e tenerezza,
come fratelli e figli prediletti,
con la promessa di ogni speciale assistenza e favore in vita, in morte e dopo morte.
San Pio V attribuiva alla preghiera del Rosario i seguenti effetti: “I fedeli si trasformano rapidamente in altri uomini; le tenebre dell'eresia si dissipano; e la luce della fede cattolica si manifesta” (Consueverunt Romani Pontifices).

5. L’obbligo di recitare un Rosario intero per settimana non vincola sotto pena di peccato.
Inoltre non è obbligatorio recitare le quindici decine del Rosario tutte in una volta. Possono essere dette nel corso della settimana nei tre gruppi di cinque decine: misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi.
Giovanni Paolo II ha concesso che uno di questi gruppi possa essere sostituito con il gruppo dei misteri della luce.
Ha detto infatti che “questa integrazione di nuovi misteri” non pregiudica “nessun aspetto essenziale dell'assetto tradizionale di questa preghiera” (Rosarium Virginis Mariae, 19).
Il Rosario intero pertanto rimane di 15 misteri, a cinque dei quali possono essere sostituti quelli della luce.

6. Nella recita del Rosario, come si sa, non è sufficiente il proferimento consecutivo del Pater, delle Ave Maria e del Gloria al Padre, ma vanno menzionati i misteri (gli eventi) della vita di Gesù.
Inoltre, perché si tratti di Rosario, è necessario contemplare il mistero.
Diversamente si dicono delle belle preghiere, come quelle ricordate, ma non si tratta ancora di Rosario.
La contemplazione del mistero si fa così:
primo, ci si unisce all’evento della vita del Signore che si è menzionato, riproducendone la scena nella nostra memoria, sapendo che il Signore in quel momento non intende solo farci ricordare quanto ha compiuto, ma in qualche modo lo attualizza e lo rende contemporaneo a ciascuno di noi e alle nostre necessità.
Secondo, si ringrazia il Signore per quanto ha compiuto per noi. Questo ringraziamento è molto importante perché è come se in qual momento aprissimo gli occhi ad un dono immenso che viene messo nelle nostre mani. Si tratta infatti degli eventi della vita del Signore che hanno un valore e in merito infinito.
Terzo, si supplica il Padre di accodarci le grazie che gli domandiamo presentandogli in cambio i meriti infiniti degli eventi del Signore che si vanno meditando come se li avessimo compiuti noi.
La contemplazione può vertere anche sulle parole delle singole preghiere o su altri eventi della vita del Signore.
Non è necessario pertanto leggere una meditazione sui misteri, anche se questa può essere utile soprattutto se il Rosario viene recitato in gruppi di famiglie.

7. Come ho ricordato, nella preghiera del Rosario i membri delle confraternite includono le intenzioni degli altri membri.
Non è necessario rinnovare ad ogni recita del Rosario questa intenzione. È sufficiente farla con una "volontà generale".
Questa volontà generale può essere espressa nel momento stesso in cui ci si iscrive alla Confraternita.

8. Ho accennato sopra alle varie indulgenze plenarie.
Per i membri della Confraternita, l'indulgenza plenaria è concessa, alle solite condizioni, il giorno di iscrizione (il giorno indicato nel registro), nonché le feste di Natale, Pasqua, l'Annunciazione, l'Assunzione della Vergine Maria, la festa della Madonna del Rosario, l'Immacolata Concezione e la Presentazione del Signore al Tempio.
Un’indulgenza plenaria è concessa, alle solite condizioni, a tutti coloro che pregano con il Rosario in una chiesa oppure in un oratorio, in una famiglia, comunità religiosa, o in una pia associazione di fedeli.
In caso contrario, l'indulgenza è parziale.
E, soprattutto, vi l'intercessione e la protezione speciale della Madonna, la Madre di Dio, in vita e in morte.

9. I frati domenicani e tutti gli appartenenti all’Ordine diventano automaticamente partecipi dei benefici delle Confraternite per il solo fatto di essere membri dell’Ordine domenicano.
I membri delle confraternite del Rosario, memori dei benefici spirituali che ricevono da tutto l’Ordine domenicano in vita, in morte e dopo morte, procureranno in spirito di riconoscenza di ricordarsi nelle loro preghiere in special modo dei sacerdoti e dei frati domenicani, perché il Signore li aiuti a lavorare sempre più per la sua maggior gloria, per il bene della Chiesa, per la conversione dei peccatori e di quanti ancora non credono in Gesù Cristo, loro Salvatore.
Si ricorderanno infine di pregare per la diffusione di questa preghiera, suggerita e raccomandata direttamente dal Cielo in tante apparizioni approvate dalla Chiesa.

 10. In un regolamento delle confraternite si legge che se uno nell’arco della settimana non soddisfa all’impegno assunto, mentre da una parte non commette nessun peccato, dall’altra non  partecipa dei frutti spirituali.
È bello pensare che nel presentare a Dio le proprie richieste si possa fare appello ai meriti dell’Ordine e degli associati alle confraternite e dire al Signore: “Io merito poco, ma i frati, le Suore, i terziari dell’Ordine domenicano e tutti gli iscritti al Rosario nel mondo meritano tantissimo. Signore, faccio affidamento sulle preghiere che tutta questa moltitudine ti presenta a mio nome e per le mie necessità”.

11. Per iscriversi alle confraternite del Rosario è sufficiente dare la propria adesione, anche on line, a un sacerdote dell’Ordine domenicano.
Molti nostri visitatori, per facilità, possono inoltrarle anche a me, p. Angelo Bellon, O.P., e mi farò premura di trasmettere l’adesione al Padre promotore provinciale del Santo Rosario perché venga iscritto alla Confraternita del S. Rosario.
Si metta il proprio nome e cognome e la città di residenza.

Ti ringrazio, caro Michele, di avermi dato l’opportunità di parlare di questa fortuna (per usare un termine laico) immensa. Vale la pena di iscriversi. Si ricevono solo dei benefici in vita, in morte e dopo morte.
Soprattutto coloro che già recitano il Rosario intero nell’arco della settimana fanno bene ad iscriversi.
Come sempre, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo.



San Luigi Maria Grignion de Montfort ne parla nel suo "Il segreto meraviglioso del rosario":
"[21] Strettamente parlando c'è un solo tipo di confraternita del Rosario di 150 Ave Maria. Ma se si
considera il fervore delle differenti persone che praticano questa devozione, ve ne sono di tre
specie: quella del Rosario comune o ordinario, quella del Rosario perpetuo, e quella del Rosario
quotidiano.
La Confraternita del Rosario ordinario ne esige la recita una volta alla settimana; quella del Rosario
perpetuo, una sola volta all'anno, quella del Rosario quotidiano chiede che lo si reciti ogni giorno e
per intero, cioè di 150 Ave Maria.
L'omissione di uno di questi Rosari non comporta peccato, neppure veniale, poiché l'impegno è
assolutamente volontario e in sovrappiù; però non deve iscriversi nella confraternita chi non sia
risoluto a recitarlo come è prescritto dagli statuti, senza peraltro venire meno agli obblighi del
proprio stato. Perciò, quando un'azione imposta dal dovere di stato coincide o contrasta con la recita
del Rosario, deve essere preferita anche se è meno santa del Rosario. Quando, in caso di malattia
non lo si possa recitare né intero, né in parte senza aggravare il male, non vi è obbligo di recitarlo.
Quando, per obbedienza legittima, o per dimenticanza involontaria, o per urgenza, non è stato
possibile recitarlo non v'è peccato, neppure veniale; in tal caso non è mancata nemmeno la
partecipazione alle grazie ed ai meriti dei confratelli e delle consorelle che, nel mondo, recitano il
Rosario.
Cristiano, se per pura negligenza, tu non lo reciti, purché non vi sia formale disprezzo, non pecchi,
assolutamente parlando; ma perdi la partecipazione alle preghiere, alle buone opere, ai meriti della
confraternita. Inoltre a causa delle tue infedeltà nelle cose piccole e di libera scelta, cadrai
insensibilmente nell'infedeltà alle cose grandi e di stretto obbligo perché “chi disprezza il poco

cadrà presto” (Sir 19,1)."


Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Confraternita_del_Santo_Rosario
http://www.santorosario.net/confraternita.htm
http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=2558