lunedì 5 gennaio 2015

Da "Gesù Cristo Dio-Uomo" di Mons. Geremia Bonomelli


Gesù, parlando di sé, senza ambagi predisse che sarebbe stato odiato fino al termine dei tempi. Non cito i luoghi notissimi. Anzi, parlando dei suoi discepoli e dei continuatori dell'opera loro, predisse ch'essi sarebbero stati odiati e perseguitati e uccisi per il suo nome: due vaticinii in un solo vaticinio.
Come poteva Egli lanciare innanzi a sé un vaticinio come questo? Poteva essere il frutto di considerazioni umane? Ciò ripugna. Per averne la massima certezza bastava ch'Egli avesse posto mente a sè, alla propria debolezza, alla nessuna importanza della propria persona come uomo; bastava ch'Egli avesse posto mente alla debolezza degli Apostoli e alla loro dottrina e condotta perché comprendesse la impossibilità che dopo qualche tempo gli uomini si occupassero di Lui, e dei suoi discepoli, sia per amarli sia per odiarli. Quanti personaggi celebri, famosi aveva dato Israele! I profeti, i Maccabei, i condottieri del popolo da Mosè a Zorobabele! Chi li odiava? Nessuno. Perché avrebbero odiato Lui, che non faceva male a persona, che tutti amava e beneficava, che compiva l'opera di Mosè, che portava nel mondo una dottrina sì alta e sì sublime? Perché avrebbero odiato i suoi discepoli, innocui, buoni, deboli? Umanamente doveva prevedere non l'odio, ma l'amore, o, anche peggio, la dimenticanza e la noncuranza. Che un povero artigiano, dolce e pacifico, scrive Emilio Bougaud, un giorno scenda sulla pubblica piazza e dica: Io sarò odiato sino alla fine del mondo: che Egli raccolga intorno a sé una dozzina di artigiani, dolci e pacifici come lui e che dica loro: Voi pure sarete odiati fino alla morte; ch'Egli abbia sulle labbra una dottrina sublime, nobile, pura e che dica: Sino alla fine del mondo questa dottrina susciterà grida di rabbia; finalmente, morendo d'una morte, che avrebbe dovuto destare pietà in tutte le anime, Egli annunci che la sua croce sarà oggetto di odio e vi saranno uomini, che non potranno contemplarla senza fremere di rabbia: ciò è, a mio giudizio, inesplicabile. Se è difficile farsi amare, non è poi tanto facile farsi odiare...Nominatemi un uomo, un grande uomo, un filosofo, un fondatore di religioni che abbia lasciato l'odio sulla sua tomba. Che se alcuni per qualche tempo hanno visto la loro memoria fatta segno alla pubblica esecrazione, il tempo ha fatto un passo, sopraggiunse la dimenticanza e l'odio sparve. Solamente Gesù Cristo ha l'onore di un odio inestinguibile (il Cristianesimo, ecc. Gesù, p. 3, cap. VII).
Ed  è verissimo. Pochi degli uomini grandi nelle scienze, nelle armi, in qualsiasi cosa, furono oggetto di odio ancora viventi: se lo furono (e alcuni lo furono), dopo la morte, l'odio cessò subito, o venne lentamente cessando. Ora chi odia Annibale, Zoroastro, Maometto, Budda, Attila, Tamerlano? Chi odia i grandi eresiarchi e i loro fautori? Chi odia i grandi colpevoli, i grandi scellerati, che al tempo della Rivoluzione Francese inondarono di sangue innocente la loro patria? Viventi furono odiati e perseguitati da molti: scesi nella tomba l'odio si dileguò. Noi leggiamo la loro vita, rammentiamo le loro gesta, le detestiamo, se volete, e poi tutto finisce lì: non sentiamo odio per le loro persone, per i loro seguaci o partigiani. La cosa non corre così con Cristo e coi discepoli e con la sua Chiesa. Esso è sempre vivo, sempre ardente, sempre operoso sotto tutte le forme. Ma che cosa ha fatto Cristo per essere odiato? Cosa han fatto gli Apostoli? Che cosa ha fatto e fa la Chiesa perché sia odiata? Cristo, gli Apostoli, la Chiesa non han fatto male, non lo fanno a chicchessia: han fatto e fan bene a tutti: Cristo è la fisionomia più amabile che sia stata sulla terra: gli Apostoli buoni, semplici, pieni di carità; la Chiesa passò e passa beneficando. La dottrina loro si raccoglie nel Vangelo, si riduce all'amore di Dio e del prossimo. Si può concepire dottrina più degna di essere amata. Donde dunque quest'odio? Questa guerra contro la Chiesa e il suo fondatore? E' un mistero: esso urta contro la ragione che dice, non essere possibile odiare, perseguitare chi insegna una dottrina teorica e pratica, che risponde sì perfettamente ai bisogni della natura umana e ne procura la felicità: non essere possibile che società, le quali proclamano e praticano la tolleranza massima, per tutte le religioni e per tutte le opinioni (come la pagana e come la moderna), nutrano odio e perseguitino Cristo e la sua Chiesa e la sua dottrina. Sì, considerata la cosa con l'occhio della ragione, tranquillo e scevro di passione, tutto questo sembra impossibile. Eppure Cristo predisse questa cosa, che pareva impossibile e che avvenne ed avviene tuttodì: Cristo dunque non vide il futuro con l'occhio umano ma con occhio divino e fu profeta. Dunque dobbiamo credere alla sua parola. Perché non è parola di un semplice uomo ma Egli ha detto, che è mandato dal Padre, che è suo Figlio, che è Dio: dunque crediamo che Egli è Figlio di Dio e Dio come il Padre.