lunedì 5 gennaio 2015

Da "Ammonizioni" - San Francesco

Ecco, ogni giorno Egli si umilia, come quando dalla sede regale (Sap. 18,15) discese nel grembo della Vergine; ogni giorno viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre (Gv 1,18 ; 6,38) sopra l'altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli apparve in vera carne, così ora si mostra a noi nel pane consacrato; e come essi con lo sguardo fisico vedevano solo la sua carne ma, contemplandolo con gli occhi della fede, credevano che egli era Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, vediamo e fermamente crediamo che il suo santissimo corpo e sangue sono vivi e veri.
E in tale maniera il Signore è sempre presente con i suoi fedeli così come egli dice. Ecco, io sono con voi fino alla fine del mondo (Mt 28,20).

Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto Dio che ti creò e ti fece a immagine del suo diletto Figlio secondo il corpo, e a sua similitudine (Cfr Gen 1,26) secondo lo spirito .
E tutte le creature, che sono sotto il cielo, ciascuna secondo la sua natura, servono e conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te. E anche i demoni non lo crocifissero, ma tu con essi lo crucifiggesti e ancora lo crucifiggi col dilettarti nei vizi e nei peccati. Di che dunque puoi gloriarti? Infatti se tu fossi tanto intelligente e sapiente che tu avessi tutta la scienza e tu sapessi interpretare tutte le lingue e acutamente perscrutare le cose celesti (Cfr 1Cor 13,1-4), in tutto questo non ti puoi gloriare; poiché un solo demonio seppe delle cose celesti e ora sa di quelle terrene più di tutti gli uomini insieme; benché ci sia stato qualche uomo che ricevette dal Signore una speciale cognizione della somma sapienza. Ugualmente se tu fossi più bello e più ricco di tutti e anche se tu facessi cose mirabili, come scacciare i demoni, tutte queste cose ti sono d’ostacolo e non sono di tua pertinenza e in queste non ti puoi gloriare per niente; ma in questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità (Cfr 2Cor 12,5) e portare ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo.

Beato il servo di Dio che ha fede nei sacerdoti che vivono rettamente secondo le norme della santa romana Chiesa. E guai a coloro che li disprezzano; quand’anche, infatti, siano peccatori, nessuno li deve giudicare, poiché solo il Signore si è riservato di giudicarli. Perciò, quanto di ogni altra cosa più grande è il ministero che svolgono nell’amministrare il santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo, che essi solo consacrano e amministrano agli altri , tanto maggiore peccato hanno coloro che peccano contro di essi che se peccassero contro tutti gli altri uomini di questo mondo.

 Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli (Mt 5,3). Ci sono molti che applicandosi insistentemente a preghiere ed uffici, fanno molte astinenze e molte mortificazioni nei loro corpi; ma per una sola parola che sembra ingiuria della loro persona, o per qualsiasi altra cosa che è loro tolta, scandalizzati, tosto si irritano. Questi non sono poveri di spirito, poiché chi è veramente povero di spirito odia sé (Cfr Lc 14,26) e ama quelli che lo percuotono nella guancia (Cfr Mt 5,39).

Beati i pacifici, poiché saranno chiamati figli di Dio (Mt 5,9).  Sono veri pacifici quelli che di tutte le cose che sopportano in questo mondo, per amore del Signore nostro Gesù Cristo, conservano la pace nell’anima e nel corpo.

Beati i puri di cuore, poiché essi, vedranno Dio (Mt 5,8). Puri di cuore sono coloro che disprezzano le cose terrene e cercano le celesti e non cessano mai di adorare e di vedere il Signore Dio vivo e vero con cuore ed animo puro.