lunedì 3 febbraio 2014

Vita di Gesù secondo la venerabile Maria di Gesù d'Agreda

Quando giunse il momento di separarsi dalla Madre. Gesù la chiamò e le parlò con dolcissima tenerezza annunciandole la sua partenza; cinse le sue braccia al collo della Vergine ed entrambi sparsero molte lacrime. Si recarono insieme sino alla porta della loro povera abitazione, dove per la seconda volta ella in ginocchio gli chiese la benedizione e gli baciò i piedi.
Quando egli partì per farsi battezzare da san Giovanni, aveva da poco trent'anni, dal momento che si recò immediatamente sulla riva del Giordano, dove il suo precursore Giovanni stava predicando e battezzando vicino a Betania. Fin dai primi passi del suo cammino, alzò gli occhi al Padre e con ardore gli offrì tutto ciò che di nuovo incominciava a compiere per gli uomini. Gli offrì anche il dolore naturale che sentì, come vero figlio obbidiente, nell'allontanarsi dalla Madre, e del privarsi della sua dolce compagnia durata ventinove anni. Il precursore lo riconobbe perché avvertì in sé una luce e un'esultanza che aveva già avvertito alla presenza del Signore quand'era nel grembo di sua madre sant'Elisabetta.

Maria Santissima si recò a Cana per le nozze di alcuni parenti. Fu invitato alle nozze anche il suo Figlio santissimo con i discepoli, che vi si recò per santificare il matrimonio ed approvarlo. Il Maestro della vita entrò nella casa degli sposi dicendo: "La pace e la luce del Signore siano con voi!".
E subito fece un'esortazione di vita eterna allo sposo, insegnandoli le condizioni proprie del suo stato, per poter divenire santo e perfetto. La gran Signora fece lo stesso con la sposa, che ammaestrò con parole dolcissime ed efficaci riguardo ai suoi doveri.
Entrambi gli sposi adempirono con perfezione i doveri dello stato che scelsero felicemente con l'assistenza del Re e della Regina del cielo e della terra. In quest'occasione il Signore agì per autorizzare e santificare il matrimonio.

Da Cana di Galilea, Cristo nostro salvatore prese la strada per Cafarnao. Da allora in poi la sua Madre santissima, abbandonata la casa di Nazaret, lo accompagnò nella predicazione. Ella lo seguì sempre fino alla croce, salvo in alcune circostanze. Maria si infiammava di zelo per l'onore del Signore e bramava che il frutto della sua redenzione e delle sue opere nelle anime non andasse perduto; finché erano in peccato, il pericolo in cui esse si trovavano la induceva a domandare la loro salvezza con fervore incomparabile. Sentiva straziante e intimo cordoglio perché Dio non era conosciuto, adorato e servito da tutte le sue creature e si affliggeva con inesplicabile amarezza per gli uomini che non accettavano la grazia e la virtù divina eper questo piangeva lacrime di sangue.

Gesù si sedette a mensa con i Dodici e chiese che gli portassero del pane genuino, senza lievito, che pose sul piatto, e del vino puro con il quale riempì il calice della quantità necessaria.
Proferì le parole della consacrazione sopra il pane, lasciando mutato nel suo vero corpo, e sopra il calice del vino, convertendolo nel suo vero sangue.
Egli, dopo aver innalzato il Santissimo Sacramento, lo spezzò con le sue sacre mani comunicando innanzitutto se stesso, come primo e sommo sacerdote, manifestando due cose: la riverenza con cui si doveva ricevere il suo sacratissimo corpo e il dolore che sentiva per la temeraria e l'audacia con cui molti uomini avrebbero ardito accostarsi a questo altissimo sacramento per riceverlo o toccarlo. Subito dopo lo diede agli apostoli ed ordinò che lo distribuissero tra loro e lo mangiassero. Con questo comando conferì loro la dignità sacerdotale.