lunedì 30 settembre 2013

Le Rivelazioni di Santa Brigida: libro I, cap. 36

(...) È triplice infatti la misericordia. (...) Son tre infatti gli stati fra gli uomini nel mondo. Uno riguarda quelli che cadono in peccato e poi si alzano: permetto che costoro talvolta siano tribolati nel corpo, perché si salvino. Il secondo è di quelli che molto volentieri vivrebbero in eterno pur di peccare sempre e con la volontà tutta dedita al mondo e se talvolta fanno per me qualcosa lo fanno al fine d'accrescere e migliorare le loro cose temporali: a questi non vien data pena per il corpo e neppure grande dolore per il cuore, ma sono lasciati in preda e potere della propria volontà, perché ricevano la loro mercede per il minimo bene fatto per me e siano tormentati in eterno, poiché eterna essendo la volontà di peccato, eterna ne è anche la pena. Il terzo stato riguarda coloro che temono più di peccare e offendere la mia volontà che qualsiasi altra pena; e preferirebbero piuttosto una eterna pena insopportabile, che provocare consapevolmente la mia ira. A questi è concessa la tribolazione del corpo e del cuore, come a Pietro, a Paolo e ad altri Santi, affinché qualunque peccato abbiano commesso nel mondo, nel mondo sia emendato. Ovvero sono purificati nel tempo a maggior gloria e ad esempio degli altri.

Questi tre tipi di misericordia io usai in questo regno con tre persone a te note. Ordunque! Angelo mio servo, quale misericordia chiedi per la mia sposa? Ed egli disse: Quella dell'anima e del corpo, affinché qualunque cosa ella faccia qui, sia emendata in questo mondo e nessuno dei suoi peccati venga al tuo giudizio.

Rispose il Signore: Avvenga come tu vuoi. Poi disse alla sposa: Tu sei mia, perciò faccio con te come a me piace; non amare nulla quanto me. Purificati perciò sempre e ognora dal peccato, col consiglio di quelli ai quali ti ho affidata. Non nascondere alcun peccato, non lasciarne alcuno impunito, né stimarne alcuno leggero, nessuno da trascurare. Tutto quello che infatti tu avrai trascurato, te lo ricorderò io e ti giudicherò. Nessun peccato tuo, da te punito in vita con la penitenza, apparirà al mio giudizio. Di quelli poi per i quali non si è fatta penitenza o saranno purificati nel Purgatorio o con altro mio segreto giudizio, a meno che non siano qui soddisfatti ed emendati.