lunedì 30 settembre 2013

Lamenti di Gesù a Padre Pio

Con quanta ingratitudine viene ripagato il mio amore verso gli uomini!
Sarei stato meno offeso da costoro se l'avessi amati di meno.
Mio Padre non vuole più sopportarli.
Io vorrei cessare di amarli ...(e qui Gesù si tacque e sospirava e dopo riprese)...ma ahimè!
Il Mio Cuore è fatto per amare!
Gli uomini vili e fiacchi non si fanno nessuna violenza per vincersi nelle tentazioni, che anzi si dilettano nelle loro iniquità.
Le anime da Me più predilette, messe alla prova, Mi vengono meno, le deboli si abbandonano allo sgomento ed alla disperazione, le forti si vanno rilassando a poco a poco.
Mi rimangono solo, di notte, di giorno, nelle chiese.
Non si curano più del sacramento dell'altare; non si parla mai di questo Sacramento d'amore; ed anche quelli che ne parlano, ahimè. con che indifferenza, con che freddezza.
Il Mio Cuore è dimenticato; nessuno si cura più del Mio amore; Io sono sempre contristato.
La Mia casa è divenuta per molti un teatro di divertimento; anche i Miei ministri che Io ho sempre riguardati con predilezione, che ho amato come la pupilla dell'occhio Mio; essi dovrebbero confortare il mio cuore colmo di amarezze; essi dovrebbero aiutarmi nella redenzione delle anime, invece chi lo crederebbe?!
Da essi debbo ricevere ingratitudine e sconoscenze. Vedo, figlio Mio, molti di costoro che ... (qui si chetò, i singhiozzi gli strinsero la gola, pianse in silenzio)...che sotto ipocrite sembianze, Mi tradiscono con comunioni sacrileghe, calpestando i lumi e le forze che continuamente do ad essi...
{Epistolario I ,342}