lunedì 3 febbraio 2014

La Passione di Gesù secondo la beata Alexandrina Maria da Costa

La flagellazione
Fui condotta alla flagellazione. Vidi i modi bruschi con cui spogliarono Gesù fino alla cintola e lo legarono poi alla colonna con grosse catene di ferro.
Mi sentii inginocchiata e legata alla colonna. Una pioggia di flagelli cadde sul mio corpo e una pioggia di brandelli della mia carne e di gocce del mio sangue cadde attorno a me, macchiando il suolo e coloro che mi circondavano. Il mio corpo fu lacerato con palline di ferro, o cose simili. Mi pareva che tutto il corpo era una ferita sanguinante. Caddi sfinita ai piedi della colonna. E vidi Gesù dentro di me nella stessa sofferenza.Sentii i suoi sguardi divini innalzarsi verso il suo Eterno Padre, in un amore indicibile. Sentii che Gesù inclinava il capo sopra il petto, serrava gli occhi, stava per spirare. Questa scena si ripeté più di una volta.

L'incoronazione di spine
Vidi il capo sacrosanto di Gesù coronato di spine, le quali procuravano al divin corpo un bagno di sangue. Lo vedevo, ed era in me: io ero, come lui, flagellata e coronata con la stessa corona di spine. Sentii il grande casco di acute spine violentemente confitte nel mio capo: qualcuno con verghe le batteva per farle penetrare ancora più profondamente. La corona non mi cingeva soltanto la fronte, non vi era parte del corpo che non ne fosse ferita. I dolori erano insopportabili. Che pioggia di sangue cadde dal mio capo, coronato di spine! Non ci vedevo per la grande abbondanza di sangue che scorreva sul volto. Non potevo muovermi perché avevo le carni a brandelli. Ricoperta con vesti da re, ma per scherno, mi misero in mano una canna. Quanta barbarie, contro di me! Quanto era grande il numero di coloro che si ingegnavano di inventare maggiori torture!


La Via Crucis
Insieme a Gesù camminavano i due ladroni con le proprie croci. L'anima vide la Mamma, a volto quasi coperto, camminare tutta in lacrime, molto affrettatamente alla ricerca di Gesù. Si apriva un varco tra la gente per vedere dove potesse incontrarlo. Il suo cuore scoppiava e si dissolveva in dolore, facendo scoppiare e dissolvere in dolore quello di Gesù. Quasi al principio, Gesù cadde: si ferì gravemente il volto ed il petto. Lo sfinimento, la tristezza e le ferite del suo corpo si riproducevano nel mio. Cadde un'altra volta; e caddi anch'io. Nelle cadute, le spine penetravano sempre più profondamente: il capo era un solo dolore; il viso, pestato e insanguinato, macchiava ogni volta le pietre su cui batteva.

La crocifissione e morte di Gesù
Sentii, prima nel cuore, e poi in tutto il corpo, un freddo agghiacciante: era la morte. Gesù spirò. Il mistero della morte regnò sul Calvario e nella mia anima. Quando Gesù spirò, il cielo si aprì. Ero rimasta nel medesimo dolore della Mamma, a sentire la stessa perdita. Gesù era spirato; ed io ero rimasta in questo strappo: non appartenevo a Dio; non appartenevo alla terra. Poco dopo vidi dare il colpo di lancia al suo divino costato. Fu dentro di me che egli fu trafitto. Il cuore fu trafitto: diede le ultime gocce di sangue e, alla fine, gocce di acqua. Rimasero raggi dal Cuore a illuminare la terra; mentre il sole, come si vergognasse, si nascondeva dietro le nubi che tremavano unitamente al suolo del Calvario. Da tutte le piaghe uscivano raggi di luce, come raggi di sole da fessure.