lunedì 27 gennaio 2014

L'abbandono dei suoi - 16 marzo 1923

I miei apostoli mi hanno abbandonato!... Pietro solo, mosso da curiosità, ma pieno di timore, si nasconde tra i servi.
Intorno a me si trovano solo falsi testimoni, che accumulano menzogne su menzogne per attizzare la collera di quei giudici iniqui.
Quegli stessi le cui labbra mi hanno tante volte applaudito per i miei miracoli si fanno oggi miei accusatori.
Mi chiamano perturbatore, profanatore del sabato, falso profeta... e la servitù, eccitata da tali ca­lunnie, proferisce contro di me grida e minacce.
E qui farò udire un richiamo ai miei apostoli di al­lora e alle mie anime scelte di oggi: «Dove eravate, dunque, voi apostoli e discepoli te­stimoni della mia vita, della mia dottrina, dei miei miracoli?...
Di tutti coloro dai quali aspettavo una prova d'amore, nessuno rimase per difendermi.
Mi trovo solo, accusato dei più vili delitti, circondato da soldati come da lupi affamati...
Tutti mi maltrattano... chi mi schiaffeggia... chi mi ricopre di sputi immondi... altri mi schernisce...
E mentre il mio Cuore si offre a tutti questi supplizi per liberare le anime dalla schiavitù del peccato, Pietro, che avevo costituito capo della mia Chiesa, Pietro, che poche ore prima aveva promesso di seguirmi fino alla morte...
Pietro, quando si presenta l'occasione di rendermi testimonianza, risponde ad una semplice domanda con una prima negazione.
E siccome la domanda si ripete e la paura s'impadronisce sempre più di lui, giura che non mi conobbe mai, che mai fu mio discepolo!...
Ah, Pietro, tu giuri che non conosci il tuo Maestro! Non solamente lo giuri: ma la terza volta lo rinneghi con orribili imprecazioni...
Anime scelte... Avete voi misurato quanto sia doloroso per il mio Cuore che s'infiamma e si consuma di amore il vedersi rinnegato dai suoi?...
Quando il mondo si sol­leva contro di me, e tante anime mi disprezzano, mi maltrattano e cercano di darmi la morte, il mio Cuore volgendosi verso i suoi non trova che isolamento e ab­bandono...
Quale tristezza ed amarezza!...
A voi, come a Pietro, dirò: «Hai dimenticato le prove di amore che ti ho dato, i vincoli che a me ti stringono e la promessa tante volte ripetuta di essermi fedele e di difendermi fino alla morte?...».
Se siete deboli, se temete di cedere al rispetto umano, venite a chiedermi la forza di vincervi...
Non cercate appoggio in voi stesse, ma ricorrete a me con fiducia ed Io vi sosterrò.
Se dovete vivere nel mondo, circondate da pericoli e da occasioni di peccato, non esponetevi al pericolo.
Pietro sarebbe forse caduto se, resistendo con coraggio, non avesse ceduto ad una vana curiosità?
E se voi che lavorate nel mio campo e nella mia vigna, in qualche circostanza vi sentite attratte ad operare per qualche soddisfazione umana: fuggite!
Ma se invece lavorate puramente per obbedienza, per la mia gloria e la salvezza delle anime non temete...
Io vi difenderò e passerete vittoriose attraverso ogni pericolo...
Mentre i soldati mi conducevano in prigione, vidi Pietro in mezzo agli sgherri ed i miei occhi si fissarono su di lui. Egli pure mi guardò e pianse amaramente il suo peccato.
Così fisso i miei occhi sull'anima colpevole! Ma essa mi guarda a sua volta?... Questi due sguardi s'incontrano sempre?...
Quante volte il mio sguardo cerca invano il suo: quest'anima non mi vede, è cieca! Io faccio dolce pressione e non mi ode...
La chiamo per nome e non mi risponde...
Cerco di risvegliarla con qualche tribolazione, ed essa non esce dal suo sonno!
Anime care, se non guardate più il cielo, voi sarete quaggiù come esseri privi di ragione. 
Rialzate il capo verso il vostro fine, verso la patria che vi aspetta. 
Cercate il vostro Dio e lo troverete sempre con gli occhi fissi su di voi, e nel suo sguardo la pace e la vita! 

{da "Colui che parla al fuoco" - Josefa Menéndez}