Dio ha la sua Sapienza, ed essa è l'unica e vera da amare e cercare come un grande tesoro.
Ma anche il
mondo corrotto ha la sua sapienza, e questa è da condannare e detestare perché iniqua e perniciosa. Pure i filosofi hanno la loro sapienza, ed essa è da disprezzare perché inutile e spesso dannosa per la salvezza.
Fin qui abbiamo parlato della Sapienza di Dio alle anime perfette, come dice l'Apostolo.
Ma per il timore che queste vengano ingannate dal falso splendore della sapienza mondana, voglio dimostrare quanto essa sia menzognera e maligna.
I. La Sapienza mondana
La sapienza mondana è quella di cui è scritto: «Distruggerò la sapienza dei sapienti secondo il mondo; i desideri della carne sono in rivolta contro Dio...
Non è questa la sapienza che viene dall'alto: è terrena, carnale, diabolica». Questa sapienza del mondo è una perfetta conformità alle massime ed alle mode del mondo.
È una tendenza continua verso la grandezza e la stima.
È la ricerca costante e subdola del proprio piacere e interesse, non in modo grossolano e stridente con il quale si commetterebbe un peccato di scandalo, ma in modo fine, ingannatore e astuto.
Altrimenti, anche secondo il mondo non sarebbe più sapienza ma libertinaggio.
Un sapiente del mondo è uno che sa far bene i propri interessi, e sa volgere tutto a proprio vantaggio
temporale quasi senza sembrare di volerlo.
Conosce l'arte di dissimulare e di ingannare furbescamente senza che altri s'accorga. Dice o fa una cosa e ne pensa un'altra.
Non ignora nulla dei comportamenti e dei complimenti del mondo.
Sa adattarsi a tutti per raggiungere i propri scopi, senza troppo preoccuparsi dell'onore e dell'interesse di Dio.
Mette un segreto ma funesto accordo tra verità e menzogna, vangelo e mondo, virtù e peccato, Gesù Cristo e Belial.
Vuol passare per onesto, ma non per bigotto.
Disprezza, avvelena o condanna con facilità tutte le pratiche di pietà che non combaciano con le sue. Infine, il sapiente del mondo è uno che seguendo la sola luce dei sensi e dell'umana ragione, cerca unicamente di salvare le apparenze di cristiano e di onesto.
E non si cura molto di piacere a Dio ed espiare con la penitenza i peccati commessi contro la divina maestà.
Ci sono sette motivi d'azione che il sapiente secondo il mondo non ritiene colpevoli e su questi si basa per condurre un'esistenza tranquilla: il punto d'onore, il «cosa si dirà?», la moda, la buona tavola, l'interesse, il darsi importanza, la battuta di spirito.
E ci sono sette speciali virtù che lo fanno canonizzare dai mondani: la bravura, la finezza, la diplomazia,
l'accortezza, la galanteria, la cortesia, la giovialità. Ritiene invece peccati enormi: l'apatia, la stupidità, la
povertà, la rusticità, la bigotteria.
Segue il più fedelmente possibile i comandamenti dettati dal mondo:
1) Conosci bene il mondo.
2) Vivi da galantuomo.
3) Fa bene i tuoi affari.
4) Conserva ciò che t'appartiene.
5) Esci dalla polvere.
6) Fatti degli amici.
7) Frequenta l'alta società.
8) Mangia bene.
9) Non suscitare malinconia.
10) Evita la singolarità, la rusticità, la bigotteria.
Mai il mondo è stato così corrotto come oggi, poiché mai è stato così fine, così sapiente a modo suo e così scaltro.
Si serve abilmente della verità per ispirare la menzogna, della virtù per autorizzare il peccato, delle massime di Cristo per legittimare le proprie, tanto da ingannare spesso i sapienti secondo Dio.
È infinito il numero degli stolti cioè dei sapienti secondo il mondo, che sono poi gli stolti secondo Dio.
{da "L'amore dell'eterna Sapienza" di San Luigi Maria Grignion de Monfort}