martedì 19 novembre 2013

Eccellenza del Rosario nelle preghiere che lo compongono

Il Credo o Simbolo degli Apostoli, recitato sul Crocifisso della corona, essendo il compendio 
delle verità cristiane, è preghiera molto meritoria perché la fede è base, fondamento e principio di tutte le virtù cristiane, di tutte le verità eterne e di tutte le preghiere gradite a Dio. 
Chi s'accosta a Dio deve credere (Eb 11,6): chi si accosta a Dio con la preghiera deve incominciare con un atto di fede; più avrà fede e più la sua preghiera sarà efficace e meritoria per lui e gloriosa per Dio. 
Non mi dilungherò in spiegazioni sulle formule del Simbolo Apostolico; non posso, tuttavia, far a meno di affermare che le prime tre parole: Credo in Dio - le quali contengono gli atti di tre virtù teologali, fede, speranza e carità - hanno una meravigliosa efficacia per santificare le anime e vincere il demonio. 
Quanti Santi con questa professione di fede hanno vinto le tentazioni, specialmente quelle contro quelle virtù, sia in vita sia nell'ora della morte! 
Esse sono le ultime parole che san Pietro martire tracciò come meglio poteva col dito sulla sabbia quando, colpito al capo dalla sciabola di un eretico, stava per spirare. 

Le fede è l'unica chiave che ci apre la comprensione dei misteri di Gesù e di Maria espressi dal santo Rosario; perciò all'inizio occorre recitare il Credo con grande attenzione e devozione, poiché - lo ripeto - più viva e forte è la nostra fede e più il Rosario sarà valido. 
E questa fede deve essere ardita ed animata dalla carità: in altre parole, per ben recitare il Rosario bisogna essere in grazia di Dio o per lo meno decisi di riacquistarla; deve essere una fede robusta e costante e cioè: nel Rosario non dobbiamo ricercare il nostro gusto sensibile, la nostra spirituale consolazione, disposti ad abbandonarlo quando fossimo molestati da tante distrazioni involontarie o da uno strano disgusto nell'anima o da opprimente noia o torpore prolungato nel corpo. 
Nella recita del Rosario non c'è alcuna necessità di gusti o di consolazioni, di slanci o sospiri, di lacrime; neppure si richiede una continua applicazione dell'immaginazione: bastano la fede pura e la retta intenzione. 
E' sufficiente la sola fede! (Inno Pange lingua).