giovedì 5 settembre 2013

La Santa Casa di Loreto per Santa Teresa

Che dirò della Santa Casa? La mia emozione era profonda mentre mi trovavo sotto il tetto medesimo della sacra Famiglia, contemplando i muri sui quali Gesù aveva posati i suoi sguardi divini, mentre camminavo sulla terra che San Giuseppe aveva bagnato col suo sudore, ove Maria aveva portato Gesù tra le braccia dopo averlo portato nel suo seno virginale. Ho visto la cameretta ove l'angelo discese presso la Vergine Santa...
Ho deposto il mio rosario nella scodella di Gesù Bambino... Come sono incantevoli questi ricordi!
Ma la nostra consolazione più grande fu di ricevere Gesù stesso nella sua casa ed essere il tempio vivo di lui nel luogo che egli aveva onorato con la sua presenza.
Secondo un'usanza italiana, il ciborio si conserva in ciascuna chiesa sopra un altare solo, e lì soltanto si può ricevere la Comunione; quell'altare era nella basilica stessa ove si trova la santa Casa, racchiusa come un diamante prezioso in uno scrigno di marmo bianco. Ciò non bastò per la nostra felicità.
Noi volevamo ricevere la Comunione nel diamante stesso e non già nello scrigno...(...)
Madre mia, quale fu il nostro rapimento di far tutte e due la santa Comunione in quella Casa benedetta! Fu una felicità celestiale che le parole non possono tradurre. Che sarà dunque quando riceveremo la Comunione nella dimora eterna del Re dei Cieli? Allora non vedremo più finire la gioia nostra, non ci sarà più la tristezza della partenza, e per portare via un ricordo non sarà necessario grattare furtivamente i muri santificati dalla presenza divina, poiché la casa sua sarà nostra per l'eternità. Egli non vuole darci la sua casa terrena, si contenta di mostracela per farci amare la povertà e la vita nascosta; quella che ci riserva è il suo Palazzo di gloria ove non lo vedremo più nascosto sotto l'apparenza di un bambino o di un'ostia bianca, ma tale quale è, nel suo splendore infinito.
{Storia di un'anima}