martedì 13 gennaio 2015

Santuario Madonna del Carmine, Carrara (MS)


Nel 1605 la chiesa venne consacrata dal vescovo Giovanni Battista Salvago e nel 1610 fu terminato il contiguo convento. Questo durante l'occupazione francese (1799-1814) fu trasformato prima in distretto militare e poi in laboratorio di scultura per la locale famiglia di artisti Lazzerini. La chiesa stessa divenne una sorta di galleria d'arte per i locali scultori, fino alla Restaurazione, quando fu riaperta al culto e restaurata. Nel XIX secolo il convento divenne prima caserma dei dragoni, poi ufficio postale ed infine frazionato e trasformato in abitazioni e fondi commerciali.


Sul portale della chiesa vi è un rilievo con Madonna col Bambino, opera attribuita a Bartolomeo Ordoñez. All'interno è una pittura Madonna del Carmine del XVI secolo, attribuita a Domenico Fiasella. Di pregevole fattura l'altare dedicato a santa Maria Maddalena de' Pazzi, eretto nel 1675 a spese del conte Francesco Maria Diana.


Dopo il Duomo, la chiesa dedicata a “Nostro Signore del monte Carmelo”, e popolarmente detta “al Carmine”, fu la prima chiesa a sorgere nel centro urbano. 
Come il Duomo era il fulcro spirituale della Carrara medioevale, il Carmine diventò quello della Carrara “nuova” che nasceva nel XVI secolo, alla fine del quale sorge la chiesa. Il culto per la Madonna del Carmine aveva radici antiche in tutto il territorio comunale, tant’è che un monte tra la città e le cave, sopra il paese di Miseglia, denominato ufficialmente il “Crocifisso, o monte Croce” per la sua forma a Calvario, Già alla fine del XIV secolo viene citato anche come “CARMULIN” in omaggio al Carmelo. 
La nuova chiesa cittadina, quindi, con la sua dedicazione recepiva e onorava una tradizione devozionale già diffusa nel popolo.
Il Carmine, ubicato nel punto di congiunzione e di obbligato transito tra i vecchi quartieri e i nuovi; alla confluenza fra due vie principali del centro (via Alberica e via Santa Maria) e proprio in fronte alla “Rocca”, simbolo del potere civile, assunse subito un duplice significato nella coscienza popolare. 
Perpetuava degnamente il culto della Madonna, e in particolare la Vergine del Carmelo, e ribadiva una radicata spiritualità dei tempi nuovi, sempre più segnati da tendenze “laiciste” anche a Carrara. Se la Madonna del Popolo, venerata in Duomo, incarnò ed incarna il culto per la Vergine delle Grazie eccezionali (salvò Carrara dalla peste e da eventi bellici), la Vergine del Carmelo incarnò ed incarna il culto per la Vergine delle Grazie quotidiane (la Madonna donna fertile), mediatrice perpetua. Il popolo e specialmente le donne, che affluiva e affluivano alla “Piazzeta”, il mercato; a piazza Alberica, verso piazza Duomo, alla Rocca, al Comune, verso il mare e verso Massa per “lo Stradone” che iniziava proprio al Carmine, cercava in questa chiesa ascolto e grazie. Così come li cercavano, spesso, gli arrestati e condannati uscendo dalla caserma dei Dragoni e dal carcere attiguo, ubicati a fianco della chiesa, nell’ex convento carmelitano, a partire dal periodo napoleonico in poi (periodo nel quale il popolo difese il Carmine dalla furia iconoclasta che lasciò i suoi tristi segni in altre chiese cittadine). Tradizione popolare e documenti ufficiali attestano che i condannati a morte, la cui esecuzione avveniva fuori della Porta presso la chiesa, benché non ammessi entro le sacre mura neppure se comunicati “in extremis”, chiedevano il sostare in preghiera e pentimento davanti alla Madonna “Sopra ‘I Portàl”, esposta sopra il portale. “In questa luttuosa circostanza si legge in una cronaca del 1835 (un’esecuzione) furono fatte molte preghiere con l’esposizione del Venerabile (il Santissimo) prima del Duomo, da dove nel passare del detenuto che andava a morte, gli venne impartita la benedizione, senza però entrare in chiesa”. Nel “passare” davanti al Carmine al condannato era concessa l’ultima sosta e l’estrema preghiera di contrizione. Fra gli altri motivi, e le altre prove, del diffuso e mai spento culto popolare per questa e in questa chiesa, se ne deve ricordare uno “umanamente” più “particolare”.
Santa Maria Maddalena Dei Pazzi, cui è dedicato un bellissimo altare con l’immagine della Santa proprio all’ingresso del tempio, era la Santa più pregata a Carrara, come dicevano molte donne.
Perché? Ragione anche triste: a Carrara l’alcolismo era diffuso e causava, tra l’altro soventi malattie mentali ereditarie: le statistiche attestano che la città aveva una percentuale di ricoverati in manicomi tra le più alte d’Italia. Madri, mogli,figli,figlie, congiunti e conoscenti di ricoverati o malati “in casa”, avevano nella Santa dei Pazzi, la loro consolatrice quotidiana.
{Fonte: http://www.carraraonline.com/chiesa_del_carmine.php}



{Fonte delle notizie non in corsivo: http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_del_Carmine_%28Carrara%29}