I lavori di costruzione iniziarono nel 1937 e fu solennemente consacrata nel 1947 dopo non poche difficoltà, soprattutto di natura economica.
Si presenta a forma di croce greca, caratterizzata da quattro absidi alle estremità: in una di queste si apre la cappella di Santa Rita che ospita il sarcofago della santa. Inglobata nella basilica è anche parte della vecchia chiesa, mentre gli elementi decorativi, per lo più opere pittoriche, sono stati eseguiti da artisti come Luigi Montanarini, Gisberto Ceracchini, Artemio Giovagnoni, Armando Marrocco e Ferruccio Ferrazzi.
Il monastero
Il monastero di Santa Rita da Cascia è il luogo dove la santa ha vissuto per più di quarant'anni la sua esperienza di vita monacale, fino alla sua morte: costruito nel XIII secolo, era intitolato originariamente a santa Maria Maddalena; venne ampliato durante il XVIII secolo ed ospita ancora suore della comunità agostiniana. Nel monastero è possibile osservare alcuni luoghi fondamentali della vita di santa Rita, come il cortile, con il pozzo, una vite e i caratteristici fori sul muro, tana delle api muraiole, il coro antico, che custodisce affreschi del XVI secolo e tele del XVII e XVIII secolo, l'oratorio nel quale santa Rita ricevette la stigmate, diverse celle, una delle quali appartenuta alla santa e altre che contengono oggetti ad essa appartenuti come la fede nuziale e diversi sarcofagi, ed il roseto, ricreato per ricordare il miracolo della rosa e dei fichi.
Il rosario di Santa Rita |
La fede nuziale |
Così come la basilica anche la Casa degli Esercizi Spirituali e l'Hotel delle Rose furono voluti da Madre Fasce: nel primo vengono svolti raduni di gruppi di preghiera con la possibilità di pernottamento nelle sue cinquantacinque camere, mentre nel secondo, originariamente chiamato Casa del Pellegrino, viene data la possibilità al pellegrino di soggiornare a Cascia, in una struttura di centosessanta camere.