O Madre addolorata, non isdegnate ch'io ancora vi accompagni in assistere alla morte del vostro e del mio Gesù.
II. Stava presso la croce. La croce dunque è il letto, ove Gesù lascia la vita: letto di dolore, ove quest'afflitta Madre sta guardando Gesù tutto lacerato dai flagelli e dalle spine. Osserva Maria che il povero Figlio appeso a quei tre uncini di ferro non trova sito nè riposo; vorrebbe ella dargli qualche sollievo, vorrebbe almeno, giacché ha da morire, farlo spirare fra le sue braccia, ma niente di ciò le è permesso. Ahi croce, dice, rendimi il Figlio mio; tu sei patibolo di malfattori, ma il Figlio mio è innocente.
Ma non vi affannate, o Madre; è volontà dell'Eterno Padre che la croce non vi renda Gesù, se non dopo ch'è morto e spirato. O regina dei dolori, impetratemi dolore dei miei peccati.
III. Stava presso la croce sua madre. Considera, anima mia, Maria che a piè della croce sta guardando il Figlio: Figlio, ma oh Dio qual Figlio! Figlio che insieme era suo Figlio e suo Dio: Figlio che dall'eternità 1'avea scelta per sua madre, e l'avea preferita nel suo amore a tutti gli uomini e a tutti gli angeli: Figlio così bello, cos? santo e così amabile: Figlio che le era stato sempre ubbidiente: Figlio che era l'unico suo amore, mentre era Figlio di Dio. E questa Madre ebbe a vedersi morire di dolore un tal Figlio innanzi agli occhi suoi!
O Maria, o madre la più afflitta di tutte le madri, compatisco il vostro cuore, specialmente quando miraste il vostro Gesù abbandonarsi sulla croce, aprir la bocca e spirare; e per amore di questo Figlio morto per la mia salute, raccomandategli l'anima mia.
E voi, Gesù mio, per li meriti dei dolori di Maria, abbiate pietà di me e concedetemi la grazia di morire per voi, come voi siete morto per me. Muoia io, mio Signore, dirò con S. Francesco d'Assisi, per amore di voi, che per amore dell'amor mio vi siete degnato morire.
{Da "Meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo" di Sant'Alfonso Maria de Liguori}