Il cristiano, adunque, morto e risuscitato con Gesù pel battesimo, deve sforzarsi di sempre rinnovarsi e perfezionarsi nel contemplare le verità eterne ed i voleri di Dio; devesi insomma di continuo sforzare di ritrarre in sé la somiglianza di quel quel Signore che lo creò. A tanto ci obbliga la perfezione cristiana, a tanto c’incita l’apostolo con quella sapientissima espressione: “ Vestendo l’uomo nuovo, che sempre si rinnovella per la cognizione delle verità, secondo l’immagine di colui che lo creò“( Col.3,9).ma qual’è quest’uomo nuovo di cui tiene qui la parola l’apostolo? Questi è l’uomo santificato pel battesimo, che secondo i principi della santificazione deve vivere “nella giustizia e nella vera santità”(Lc.1,75).
( Ep. II,233)
Vi prego caldamente di non perdere il tempo nel pensiero del passato. Se questo fu bene impiegato, diamone gloria a Dio; se male, detestiamolo e confidiamo nella bontà del Padre celeste. Anzi vi esorto a mettere il vostro cuore nella tranquillità al consolante pensiero che la vostra vita, per quella parte non bene spesa, è stata ormai al nostro dolcissimo Iddio già perdonata.
(Ep.IV,193/194)
Per fare bella comparsa, non si finirebbe mai, anzi tutte le nostre cure sarebbero rivolte a migliorare ed a rendere sempre più bello il nostro corpo. L’anima forse sarebbe stata meno curata, l’avremmo avuta come entità trascurabile. Ebbene, se la provvidenza ha allontanato da noi il motivo di trascurare l’anima per poter attendere a migliorare il nostro corpo, fu però infinita sapienza di Dio l’averci messo in nostre mani tutti i mezzi per poter rendere bella la nostra anima, anche dopo che la rendemmo deforme colla colpa. Basta che l’anima voglia cooperare alla divina grazia, che la sua bellezza può raggiungere a tale splendore, a tale formosità, a tale leggiadria da poter attirare in se stessa, per amore e per stupore, non tanto gli occhi degli angioli ma quelli istessi di Dio, secondo che ce ne dà testimonianza la stessa sacra scrittura: “ Il re, cioè Iddio, si è innamorato del tuo decoro “(Sal.44,12).
(Ep.II,227)