Vi sono di quelli che mi lodano per il loro interesse proprio; io non accetto la loro lode se non in quanto vi sono sforzato dalla mia bontà, per dar loro le grazie di cui hanno bisogno; ma non considero quelle lodi come mie, perché esse non hanno per scopo che il loro interesse particolare: Ve ne sono altri che mi lodano per abitudine ed io preferirei che non lo facessero, perché sviliscono la lode che mi piace e di cui solo i miei eletti hanno il segreto.
O figlia mia, quanto mi è grata la lode de' miei eletti! cioè di quelli elle hanno il cuor puro e che sono perfettamente soggetti alla mia volontà. In quella guisa che gli alberi, piegando i loro rami carichi di frutti, sembrano invitare i passanti a coglierli, così quelli che mi lodano con purezza di cuore e con conformità alla mia volontà m'invitano con una dolce violenza ad accettare le loro lodi e a fare la volontà di quelli che fanno la mia: voluntatem timentium se faciet (Salmo CXLtv, 19). Le anime di tale tempra io le tengo sul mio seno, come una madre vi tiene il suo bambino; le nutro del mio latte facendo la loro volontà, che non è altro che la mia, perchè hanno rinunziato a tutto ciò che non è la mia volontà; finalmente le colloco come lumi brillanti sul candelabro della mia Chiesa, affinché illuminino il mondo colle pure e ardenti fiamme della loro carità.
{da "Le divine parole" - P. Augusto Saudreau}