E in qual modo potrò invocare il mio Dio, Dio e Signore mio, se, invocandolo lo chiamo in me?
Ma qual luogo è in me in cui si possa accogliere in me il Dio che ha creato il cielo e la terra?
C'è davvero dentro di me, Signore mio Dio, qualcosa capace di comprenderti?
Forse che ti contengono il cielo e la terra che hai creato e nei quali mi hai creato? O invece, poiché niente di quanto esiste esisterebbe senza di te, tutto quello che esiste ti comprende? E, poiché anch'io esisto, perché ti chiedo di venire in me, mentre non esisterei se tu non fossi in me? Non sono ancora nel regno dei morti: sebbene tu sei anche là.
Poiché (sta scritto) se anche discenderò nel regno dei morti, Tu sei là.
Non esisterei, dunque, mio Dio, non esiterei affatto, se tu non fossi in me. O meglio non esisterei se io non fossi in te, da cui, per cui, in cui tutto esiste.
Sì, o mio Signore, è così. Ma allora dove ti invoco, se io sono in te? E dove potresti venire in me? Potrei forse trovare un posto fuori dal cielo e della terra, perché di là possa venire in me il mio Dio che disse: Io riempio il cielo e la terra?
{Sant'Agostino}