Mio Signore, io non ho altra speranza se non nella tua Croce. Tu, con la tua umiltà, le tue sofferenze e la tua morte mi hai liberato da ogni vana speranza. Hai ucciso in Te la vanità della vita presente, e, risorgendo da morte, mi hai dato tutto ciò che è eterno.
Perché dovrei desiderare di essere ricco, quando Tu sei stato povero? Perché dovrei desiderare di essere famoso e potente agli occhi degli uomini, quando i figli di coloro che hanno esaltato i falsi profeti e lapidati i giusti, Ti hanno rigettato e inchiodato alla Croce? Perché dovrei carezzare in cuor mio una speranza che mi divora la speranza di una felicità perfetta in questa vita — quando tale speranza, condannata a esser delusa, non è altro che disperazione?
La mia speranza sta in ciò che gli occhi non hanno mai visto. Dunque, non lasciarmi credere in ricompense visibili. La mia speranza sta in ciò che il cuore umano non sa percepire: non lasciarmi credere ai sentimenti del mio cuore. La mia speranza sta in ciò che la mano dell’uomo non ha mai toccato: non lasciarmi credere a quanto posso afferrare tra le dita. La morte allenterà la loro stretta e la mia vana speranza si dileguerà.
Fa’ che tutta la mia fiducia stia nella tua misericordia, non in me stesso. Fa’ che la mia speranza sia riposta nel tuo amore, non nella salute, o nella forza, o nell’abilità, o nelle risorse umane.
Se credo in Te, tutto il resto diventerà per me forza, salute, sostegno. Ogni cosa mi porterà verso il cielo. Ma se non mi fido di Te, tutto sarà la mia rovina.