E siccome il Signore conosce tutti per ciò che sono, assegna a ciascuno il suo compito, quello che ritiene più conveniente alla sua anima, alla propria gloria e al bene del prossimo.
E se, da parte vostra non manca la disposizione adatta, non abbiate paura che il vostro lavoro vada perduto. Badate che dico che tutte dobbiamo tendere a questo scopo, perché non siamo qui per altro; perciò, non dobbiamo limitare i nostri sforzi a un solo anno, o anche dieci, affinché non sembri che abbandoniamo per codardia quanto abbiamo intrapreso. Il Signore sa bene che non lasciamo nulla di intentato, come soldati pronti a eseguire qualsiasi ordine voglia loro dare il capitano, dovendo ricevere da lui la loro paga. E quanto meglio sono pagati di quelli che servono al re! Vanno tristi verso la morte e poi, sa ben Dio come li si paga.
Quando li vede dunque presenti e desiderosi di servirlo, il capitano, che già conosce le attitudini di ciascuno, seppur non così bene come il nostro capitano celeste, distribuisce i compiti secondo le forze; se non fossero presenti, certo non assegnerebbe loro nessun compito, né darebbe loro alcun premio.
[...] Non si sa quando il capitano chiamerà e vi darà una sofferenza maggiore, mascherata dal gusto. Se non venite chiamate, pensate che non siete fatte per quella. E qui subentra la vera umiltà. Credete sinceramente di essere incapaci anche riguardo a ciò che fate. Andate avanti allegramente, servendo nell'ufficio assegnatovi.