Quello che mi ha più impressionato sono stati i suoi occhi, che abitualmente sono così belli e il cui sguardo dice tante cose all'anima. Oggi erano chiusi, molto gonfi, insanguinati, specialmente l'occhio destro. I capelli pieni di sangue ricadevano sul volto, sugli occhi, sulla bocca.
Stava in piedi, ma curvo, legato a qualche cosa, ma io potevo scorgere soltanto lui.
Le sue mani erano legate l'una all'altra alla cintura e coperte di sangue; la persona solcata da ferite e da macchie scure, le vene delle braccia molto gonfie e nerastre.
Dalla spalla sinistra pendeva un brandello di carne, prossimo a staccarsi e così in parecchie parti del corpo. Le sue vesti gli stavano ai piedi, rosse di sangue.
Una corda, assai stretta, sosteneva alla cintura un pezzo di tela di cui non si potrebbe dire il colore, tanto era insanguinata!
{Colui che parla al fuoco - Josefa Menéndez}