(...) Il Figlio mio davvero è Onnipotente in cielo e in terra, Creatore di tutte le cose, da nessuno creato, a tutti anteriore e, dopo di Lui, non ci saranno altri in futuro.
Egli è davvero lunghissimo, altissimo, larghissimo fra tutte le cose e fuori e sopra a tutte le cose.
E tuttavia, sebbene tanto potente, vuol essere vestito dal servizio caritatevole dell'uomo, lui che di vestirsi non ha bisogno, ma tutti riveste, ed è eternamente e immutabilmente vestito di onore e di gloria.
Desidera essere rifocillato dalla carità dell'uomo, lui che è il pane degli Angeli e degli uomini, che tutti rifocilla e non ha bisogno di nessuno.
Chiede la pace all'uomo, colui che della pace è il costruttore e il fondamento.
Chi dunque vorrà accoglierlo gioiosamente, potrà saziarlo anche con un briciolo di pane, se avrà buona volontà.
Basterà un filo a vestirlo, se avrà ardente carità.
Potrà dissetarlo con una goccia, se avrà buoni sentimenti.
Sarà in grado di riceverlo in cuore e parlar con lui, se sarà fervente e stabile nella devozione.
Dio infatti è Spirito e volle perciò mutare in spirituali le cose carnali ed in eterne le cose caduche.
Reputa fatto e dato a se stesso, quel che è fatto e dato alle sue membra.
Né guarda l'operato o il semplice sentimento ma la fervorosa volontà e l'intenzione con cui si compie l'opera.